Autosvezzamento: un'opportunità per la crescita sana del bambino, ma con equilibrio

Pubblicato il 19 marzo 2025 alle ore 16:00

“Perché scrivo questo articolo”

Mi è venuto il desiderio di fare chiarezza sull’autosvezzamento dopo aver letto numerosi commenti in gruppi e forum dove si sentiva dire: “deve mangiare pasta a volontà” o “ha mangiato due pizze ma gli avrei dato anche una terza se avesse voluto”. Pur comprendendo la voglia di lasciare che i bambini mangino in autonomia, mi sono sentita in dovere di scrivere questo articolo, per sottolineare l’importanza di un’alimentazione equilibrata anche nell’approccio all’autosvezzamento.

Sebbene sia fondamentale che i bambini possano esplorare liberamente il cibo e autoregolarsi, l’alimentazione deve essere sempre sana e bilanciata. Non si tratta di limitare la libertà del bambino, ma di fare in modo che i cibi offerti siano quelli giusti per garantire una crescita sana e un giusto sviluppo delle sue capacità di autoregolarsi.

Cos’è l’autosvezzamento e perché è così popolare?

L’autosvezzamento, noto anche come BLW (Baby-Led Weaning), è un approccio sempre più popolare per introdurre i cibi solidi nei primi mesi di vita del bambino. Invece di forzare il bambino a mangiare cibi frullati o omogeneizzati, con l’autosvezzamento si lascia che sia il bambino a decidere quanto e cosa mangiare, offrendo alimenti adatti alla sua età in forma solida, ma facilmente mangiabile.

L’autosvezzamento si basa sull’idea che i bambini siano in grado di autoregolarsi quando si tratta di quantità di cibo, imparando a mangiare in base alla propria fame e alla propria sazietà. Questo approccio ha il vantaggio di favorire lo sviluppo delle capacità motorie, della coordinazione e dell’autonomia del bambino.

L’importanza dei primi 36 mesi: costruire un buon rapporto con il cibo

Il primo triennio di vita è cruciale per il bambino, non solo per lo sviluppo fisico, ma anche per la formazione di un rapporto sano con il cibo. Durante questi anni, infatti, vengono gettate le basi per l’alimentazione futura. Se il bambino ha l’opportunità di sperimentare diversi cibi e di imparare a riconoscere la propria fame e sazietà, è più probabile che sviluppi un comportamento alimentare equilibrato nel lungo periodo, che gli consentirà di mantenere buone abitudini alimentari senza sforzi, anche da adulto.

Invece, un bambino che non ha avuto la possibilità di esplorare cibi in modo sano e bilanciato o che ha sviluppato abitudini alimentari sbagliate, potrebbe ritrovarsi ad avere maggiori difficoltà nel mantenere un peso ideale da adulto. L' “educazione alimentare” nei primi anni di vita è quindi fondamentale, in quanto aiuta a prevenire problemi come il sovrappeso o l’obesità infantile e, successivamente, l’obesità o il sovrappeso in età adulta.

Gli effetti fisiologici dell’eccesso di grasso nei primi anni di vita

Un altro aspetto molto importante riguarda l’accumulo di grasso corporeo nei bambini. Durante i primi anni di vita, l’organismo accumula lipociti, ovvero cellule adipose, che sono molto più sensibili a un accumulo eccessivo di grasso rispetto a quelle di un adulto. Queste cellule hanno una memoria a lungo termine: se un bambino accumula grasso in eccesso, soprattutto nei primi anni di vita, il numero di lipociti aumenterà. Questo ha conseguenze fisiologiche a lungo termine, poiché queste cellule rimarranno presenti anche da adulti, rendendo più difficile la perdita di peso in futuro.

Nel momento in cui un bambino assume più calorie di quelle necessarie, ecco che i lipociti si espandono, immagazzinando grasso. In età adulta, è più difficile ridurre il numero di lipociti, e quindi la capacità di perdere peso diventa limitata. Inoltre, l’accumulo precoce di grasso può compromettere la salute metabolica, aumentando il rischio di sviluppare malattie croniche, come il diabete di tipo 2 o le malattie cardiovascolari, in età avanzata.

Perché un’alimentazione equilibrata è importante nell’autosvezzamento?

Nonostante i benefici di questo approccio, è fondamentale ricordare che anche con l’autosvezzamento, l’alimentazione del bambino deve essere equilibrata. Proporre cibi sani e bilanciati è essenziale non solo per il corretto sviluppo fisico e mentale, ma anche per insegnare al bambino una relazione sana con il cibo fin da piccolo.

Perché un’alimentazione equilibrata è importante?

Un aspetto da non sottovalutare è che la varietà è fondamentale. Se, ad esempio, si offre al bambino un piatto troppo ricco di carboidrati raffinati (come pasta bianca o pane bianco), anche se il bambino mangia a volontà, potrebbe non sentirsi sazio nel lungo periodo. Questo accade perché i carboidrati raffinati, sebbene siano una fonte di energia, vengono assorbiti rapidamente nel corpo, provocando picchi glicemici che possono indurre la sensazione di fame poco dopo aver mangiato.

Anche se l’autosvezzamento promuove la libertà di scelta del bambino, non dobbiamo dimenticare che l’equilibrio dei nutrienti è la chiave per una sana crescita. L’ideale sarebbe bilanciare i pasti con una buona dose di proteine, grassi sani, fibre e carboidrati complessi. I legumi, le verdure, i cereali integrali e le proteine di alta qualità devono essere protagonisti dei pasti, mentre i carboidrati raffinati e gli zuccheri dovrebbero essere limitati.

L’autosvezzamento e la regolazione del peso

Alcuni genitori si chiedono se l’autosvezzamento possa causare un consumo eccessivo di cibo, dato che il bambino mangia liberamente. È importante notare che un’alimentazione ben bilanciata aiuta il bambino a autoregolarsi meglio, evitando che mangi troppo di un singolo alimento. Il fatto che un bambino mangi tanto non è necessariamente un problema, ma, per tornare a quanto detto sopra, è essenziale che gli venga offerta una varietà di cibi, che includa fibre, proteine e grassi sani, così da favorire una sazietà naturale e duratura.

Conclusione

In definitiva, l’autosvezzamento permette di avvicinare il bambino al cibo in modo spontaneo e sano, ma è fondamentale mantenere un equilibrio nutrizionale. Non si tratta di vietare o demonizzare certi alimenti, perché anche un’eccessiva rigidità potrebbe portare a un rapporto poco sereno con il cibo. Piuttosto, è l’esempio a tavola a fare la differenza: offrendo una varietà di cibi sani e gustosi, il bambino sarà libero di esplorare i sapori, sviluppando preferenze naturali per ciò che è più equilibrato. Così, un dolce occasionale non diventerà un’ossessione, ma semplicemente una scelta consapevole, che potrebbe persino non entusiasmarlo se troppo zuccherato.

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